Il Ministero della Transizione Ecologica ha presentato la strategia Nazionale per la Biodiversità al 2030 con la quale contribuire ad invertire l’attuale tendenza alla perdita di biodiversità e al ripristino degli ecosistemi, in linea con gli obiettivi della strategia europea.
Le azioni riguardano il rafforzamento delle aree protette e, in generale, interventi di rinaturalizzazione e soluzioni basate sulla natura soprattutto su ambiti fluviali, zone umide, ambiti costieri e città.
La conservazione della biodiversità garantisce la stabilità a lungo termine degli ecosistemi e consente la conservazione sostenibile delle risorse naturali per le generazioni future. Per contrastare la perdita della biodiversità e ripristinare gli ecosistemi occorrono investimenti significativi anche per garantire una società più resiliente e combattere la nascita di malattie legate al degrado degli ecosistemi e al commercio di specie selvatiche.
Il nostro pianeta, quindi la varietà di animali e piante, sta collassando.
Proteggere la biodiversità senza fronteggiare adeguatamente il cambiamento climatico sarebbe quindi impossibile oltre che non abbastanza. La portata di questa sfida è enorme. L’attività umana ha avuto delle conseguenze dirette causando pandemie, carestie, siccità che hanno causato la morte di molte specie.
Sfruttamento di terra e mare, questa è la causa principale della perdita di biodiversità.
Il cambiamento climatico è collegato direttamente alla biodiversità, capace di infliggere cambiamenti irreversibili all’ecosistema o di distruggerlo completamente.
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